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"L'esperienza del lavoro con gruppi di bambini e con le loro famiglie attraverso il metodo osservativo e l'approccio ludico alla relazione"
La nostra presentazione vorrebbe illustrare come abbiamo tradotto il modello osservativo nel lavoro all’interno di un centro per bambini e famiglie.
In particolare il nostro intento sarebbe quello di rappresentare come , all’interno delle attività del centro, si sviluppi un modello relazionale non direttivo e “psicoanalitico”.
Piccoli gruppi di gioco per bambini in età prescolare e di gioco-terapia: L’intervento si propone di accompagnare il bambino attraverso i vari stadi del suo sviluppo cognitivo, affettivo ed emotivo, partendo dallo sviluppo di competenze ludiche, e potenziando eventuali aspetti della sua crescita che appaiono essere poco strutturati o indeboliti. L’approccio trova nella relazione, sia con chi conduce il gruppo che con gli altri bambini, la sua specificità; relazione curata ed interpretata al fine di rendere sempre più serena la capacità del bambino di stare con gli altri, gestendo la sua aggressività e dandogli l’opportunità di scoprire modi piacevoli di stare insieme. L’elemento caratteristico è l’uso del gioco inteso come risorsa fondamentale per la crescita e la salute nell’età infantile. Un gioco che oltre ad essere occasione per esprimere le proprie emozioni e potenzialità, per conoscere ed interpretare creativamente la realtà, per comunicare e socializzare, per sviluppare e potenziare la sfera cognitiva, può essere al tempo stesso un importante strumento terapeutico per alcuni disagi che spesso accompagnano l’età evolutiva. L’uso del gioco diventa in questo caso uno strumento privilegiato di comunicazione ed ascolto dei bambini, e la sperimentazione dei giocattoli porta il bambino a mettere alla prova le sue capacità ed a rafforzare la sua autostima. Fondamentale importanza assume inoltre il clima che, grazie alla musica e all’organizzazione dello spazio il più possibile rispondente alle esigenze psicomotorie dei bambini, diventa uno strumento attraverso il quale il bambino può rilassarsi e sperimentare un allentamento delle proprie difese. Particolare attenzione viene riservata ai giochi di drammatizzazione, molto efficaci nel dare la possibilità ai bambini di mettere in scena situazioni che spesso rivelano le loro ansie ed i loro bisogni, e alla sperimentazione di tecniche artistiche che, esercitando la loro capacità creativa, sono un’occasione preziosa di espressione. I gruppi vengono condotti in maniera non direttiva: i bambini possono muoversi liberamente nello spazio ludico scegliendo le attività da fare; questo consente loro di trarre grande beneficio da una situazione tranquilla e protetta, disponendoli ad un incontro sereno con il mondo esterno.
Gruppi di prima socializzazione: tale gruppo prende avvio dalla considerazione che il passaggio dal bisogno di attaccamento e di figure familiari di riferimento all’autonomia e alla scoperta del mondo sia un momento importante e delicato nella crescita di ciascun bambino. La fiducia negli altri e nelle proprie capacità, come pure il senso dei limiti e dei pericoli, si costruisce in questi anni e presuppone un graduale inserimento in un gruppo e un non traumatico distacco dai primi legami affettivi. Fuori dall’attuale logica che vuole accelerare i tempi di crescita dei bambini, offriamo un “luogo” dove i bambini possano riscoprire il piacere di “sostare” e comunicare, in uno spazio ludico e in compagnia di altri; affinché, senza forzature o richieste di “prestazioni”, per ogni bambino/a sia possibile esprimere le proprie risorse individuali, il suo modo unico di stare nel mondo, di conoscere, di relazionarsi, di esercitare abilità. L’attività mira ad accompagnare il bambino ed i genitori in questa fase dello sviluppo attraverso: un ambiente che favorisca la comunicazione e la libera espressione, un gioco che attivi le potenzialità individuali e stimoli la socializzazione, e l’utilizzo di giocattoli che rispondano ai bisogni e alle potenzialità ludico-creative dei bambini di questa fascia d’ età.
Sostegno alla genitorialità: Il Centro, che ha come intenzione fondamentale di sostenere e valorizzare le funzioni genitoriali, nel rispetto di quel naturale ed insostituibile legame che ogni bambino instaura con le prime figure affettive, vuole garantire anche ai genitori uno spazio privilegiato di ascolto. Riconoscendo ed integrando la funzione della famiglia si rafforza nel bambino l’identità e la stabilità affettiva e si contribuisce positivamente a costruire la sua identità nei primi anni di vita. È per questo che il nostro intervento è sempre parte di un più ampio sistema di relazioni e viene costantemente rivisto sulla base dei messaggi che arrivano dai genitori, come dalla scuola. Molteplici sono le tematiche affrontate nel corso dei colloqui, che hanno a che fare non solo con la sfera dell’accudimento del proprio figlio (problemi alimentari, disturbi del sonno, regolazione del controllo sfinterico, ecc.) ma anche con la gestione delle dinamiche intra ed extra familiari (relazioni genitore-figlio, dinamiche tra fratrie, relazioni coi pari).
Nella conduzione delle nostre attività con i bambini, lo strumento elettivo è l’osservazione, che ci consente di approdare ad una conoscenza del mondo interno del bambino, che agisce costantemente nelle sue relazioni con l’altro dinamiche e vissuti interni. Tutto ciò rende possibile degli interventi mirati nel rispetto dell’individualità di ciascuno.